Visto che qualcuno me l’ha chiesto, e ho letto decine di articoli sulla moda lanciata da questa celebrity, credo sia doveroso fare qualche precisazione.
Il selfie di Kim Kardashian strizzata in un corsetto, sta spopolando ovunque nel web, facendo una gran pubblicità al waist training, inidicato soprattutto come manna dal cielo, ed indispensabile, dopo un parto.
Premetto che non ho provato con mano quel corsetto, ma mi sono informata parecchio su come sia costruito, su quali materiali siano utilizzati e su come dovrebbe funzionare.
Partiamo dalla caratteristica principale: il materiale. Il corsetto della Kardashian, e tutti quelli simili, tipo quelli pubblicizzati come fascia snellente per far ginnastica, sono fatti di materiale elastico, sintetico, solitamente latex piuttosto spesso. E’ sicuramente un materiale resistente, capace di comprimere, ma essendo elastico sarà lui ad adattarsi al corpo, seppur esercitando una più o meno pesante compressione. Inoltre qualsiasi gomma, sottoposta all’ovvio tira&molla del metterlo e toglierlo quotidianamente, a breve perde resistenza. Dopo qualche tempo, infine, perde del tutto l’elasticità, e tende inoltre a spaccarsi (quelli fatti di tessuto elastico, non si spaccano, ma sono molto più “blandi”).
Conclusione: invece di modellare il corpo in una determinata forma, è il corsetto che prenderà la forma del corpo. Per ottenere una certa forma in modo efficace, è strettamente necessario che lo “stampo” si deformi il meno possibile, per questo motivo i corsetti da waist training utilizzano come tessuto principale, il coutil, che ha la tessitura più resistente in assoluto.
Costruzione: ovviamente stiamo parlando di un oggetto prodotto in serie, disponibile in diverse taglie, ma comunque progettato in modo da poter essere indossato da tutti: da chi ha la pancia in basso, chi ha lo stomaco gonfio, chi ha già una forma lievemente a clessidra, chi ha una forma “a tronco”… insomma da TUTTI nello stesso modo. Sul davanti ha 3 file di gancetti tipo quelli che chiudono il reggiseno, o le classiche Guêpière, che permettono un minimo di regolazione, ed è l’unico strumento per farlo, peraltro in modo parallelo e uniforme. Non ci sono regolazioni posteriori, nessun laccio, nulla. Le stecche: ci sono, 5 o 6, ma non avendolo mai avuto per le mani non so di quale materiale siano fatte. Pur ipotizzando il migliore dei casi, ovvero che siano di acciaio a spirale, sono veramente troppo poche. Lontanissime dalle 18 minime per un corsetto per waist training.
Conclusione: oltre a tutti gli svantaggi di un corsetto industriale, risulta piuttosto deboluccio.
Io credo che utilizzato per il waist training, quindi indossato per diverse ore al giorno, inizialmente possa dare qualche piacevole risultato, soprattutto se indossato sotto ai vestiti. Risulta sicuramente più comodo e meno impegnativo di un corsetto vero e proprio, ma a conti fatti non è poi molto diverso da qualsiasi guaina di buona qualità dei reparti “shapewear” della nostra marca di lingerie preferita.
Quelli poi consigliati da indossare durante l’allenamento in palestra (o a casa), li boccio in modo TOTALE. Prima di tutto possono essere dannosi. Quando ci alleniamo, abbiamo bisogno di avere piena capacità polmonare, e soprattutto il diaframma libero, e poter ossigenare tessuti e il corpo in generale nel migliore dei modi, non ostacolare la circolazione, ecc ecc. Inoltre, il fatto che faccia sudare e quindi crei questo vantaggio è una gran baggianata. Quando sudiamo, non espelliamo grasso, ma ACQUA, che verrà normalmente reintegrata bevendo al termine dell’attività fisica (a meno che non vogliate disidratarvi completamente). Quando il nostro corpo mette in atto i processi per riequilibrare la temperatura corporea, come il sudare, è vero che bruciamo calorie, ma far sudare l’addome in modo specifico, non fa bruciare grasso addominale.
Rodaggio del Corsetto (Seasoning)
Kinky and Fashion 